Fable, Recensione di FullmetalCat

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FullmetalCat
view post Posted on 26/8/2012, 00:29     +1   -1




Fable
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Piattaforma : Xbox / PC
Genere: RPG / Avventura

“Fable” è un gioco partorito dalla mente di Peter Molyneux della Lionhead Studios e poi pubblicato dalla Microsoft nel 2004 su Xbox. Il gioco nasce con l’obiettivo di presentare un mondo di gioco dai classici elementi fantasy, ma al contempo atipico, trasgressivo, umoristico e demenziale.
Obiettivo centrato. Infatti il gioco si differenzia subito dagli altri per queste sue caratteristiche (che gli fanno anche guadagnare un rating 16+) e anche per un elemento di gameplay non indifferente: all’epoca era uno dei pochi giochi in cui al giocatore fosse permesso di scegliere una linea comportamentale per il personaggio, che avrebbe significativamente influito sullo sviluppo della storia. Buono o cattivo che sia, sta al giocatore personalizzare in tutto e per tutto il proprio eroe, dal comportamento fino all’aspetto estetico.
Il gioco gode di una riedizione su PC e Xbox chiamata “Fable: the lost chapters” e di tre seguiti su Xbox 360: “Fable 2”, “Fable 3” e “Fable: The Journey”.

Trama:

La storia si svolge nel reame di Albion, un’ambientazione fantasy medioevale. La società dell’epoca è suddivisa in due grandi categorie: gente comune ed eroi. Questi ultimi sono uomini e donne versati nelle tre discipline degli eroi: Forza (armi bianche), Abilità (Armi a distanza), e soprattutto Volontà (Magia). Gli eroi vengono riconosciuti fin da giovani ed addestrati presso la Gilda degli Eroi, un’associazione cui tutti gli eroi sono iscritti. La Gilda è un’entità molto influente nel panorama politico di Albion, e ha sempre indirettamente influenzato chi era al potere nel regno, fin dalla sua fondazione 500 anni prima degli eventi di Fable. Solo da pochi anni, con l’avvento dell’ultimo Gran Maestro della Gilda, questa ha assunto una posizione di totale neutralità. Ad ogni eroe è concessa la libertà di fare ciò che meglio crede quando vuole, purchè non sia contro la Gilda.
Il protagonista del gioco è un ragazzino del villaggio di Oakvale. Questi vive una vita felice assieme al padre e alla sorella maggiore, tuttavia non è destino che duri. Il suo villaggio viene saccheggiato dai banditi e i suoi familiari uccisi. Il bambino viene però salvato da un eroe di passaggio, Dedalo, che dopo aver ucciso i banditi riconosce nel ragazzo le doti degli eroi. Pertanto decide di portarlo alla Gilda, dove verrà allenato. Una volta adulto e uscito dalla Gilda il mondo di Albion con le sue infinite possibilità è ai suoi piedi. L’Eroe di Oakvale non deve la propria lealtà a nulla e a nessuno, se non alla Gilda…

Considerazioni personali:

Fable porta una boccata d’aria fresca in un compartimento video ludico spesso fin troppo ingessato nei suoi dogmi. Troppi sono i GDR con quest scopiazzate fra loro: Quante volte siamo dovuti entrare in una grotta ad ammazzare i mostri perché la figlioletta del contadino è stata rapita e ci verrà offerta una ricompensa se la riportiamo indietro?
Anche in Fable ci troveremo in questa situazione, ma quantomeno i mostri in questione saranno delle simpatiche bestiole che ci allieteranno con i loro rumori corporei e i loro capi di biancheria intima. In più una volta arrivati in fondo alla caverna il capo delle simpatiche bestiole ci farà una controfferta che noi potremo decidere di accettare. Starà al giocatore decidere se salvare la donzella e guadagnarsi 50 monete d’oro oppure se lasciarla a marcire nella grotta e godersi qualche giocattolino fatato, gentile omaggio dei mostri.
Naturalmente ciò avrà un effetto sulla moralità del personaggio, così come tanti altri comportamenti. E la moralità avrà ulteriori ripercussioni, come la possibilità di imparare certe abilità piuttosto che altre, il modo in cui gli NPC si comporteranno con noi e soprattutto il nostro aspetto: un eroe buono sarà avvolto da un’aura angelica, avrà un’aureola e i capelli chiari saranno circondati da liete farfalline in volo. Un personaggio malvagio fino al midollo avrà al contrario un aspetto demoniaco, sarà circondato da mosche e soprattutto svilupperà un paio di gargantuesche corna.
Ma non disperate, perché anche con un paio di corna il nostro eroe avrà la possibilità di sposarsi con la sua dolce metà, sia essa femmina o maschio. Fable infatti è stato un pioniere nell’introduzione dell’omosessualità nel mondo videoludico, con non poche polemiche.
Tuttavia il gioco non va preso alla leggera: dietro un aspetto scanzonato e irriverente si nasconde un prodotto dalla tutt’oggi elevata natura tecnica e dalla trama decisamente avvincente. Il sistema di combattimento e di bilanciamento del personaggio è ottimamente riuscito, permettendo al giocatore di esplorare ampiamente tutti e tre gli stili di combattimento. La personalizzazione dell’eroe è l’arma vincente di Fable trovando la giusta via di mezzo fra una differenziazione nulla caratteristica di fin troppi giochi e una al limite dell’ossessività come in altri titoli (vedi la serie The Elder Scrolls).
Ampiamente consigliato a tutti, soprattutto agli amanti del genere RPG ansiosi di provare un’esperienza un po’ diversa dal solito.

 
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